Antonio Di Pietro non avendo alcuna intenzione di mollare la sua antica passione per i temi della giustizia proprio mercoledì aveva annunciato una legge per abrogare ha però presentato la legge Pecorella. Non ce ne sarà più bisogno. La famigerata legge Pecorella – primo tassello delle cosiddette “leggi vergogna” di Berlusconi – è stata cancellata mercoledì sera dalla Corte Costituzionale.
L’Alta Corte l’ha bocciata e dichiarata illegittima.
Dunque tornano ad essere appellabili anche le sentenze di proscioglimento. In particolare, i giudici della Consulta hanno dichiarato illegittimo il fondamentale articolo 1 della legge nella parte in cui esclude che il pubblico ministero possa proporre appello contro le sentenze di proscioglimento. Illegittimo è stato dichiarato anche l’articolo che prevedeva come inammissibile l’appello proposto dalla pubblica accusa contro una sentenza di proscioglimento prima del 9 marzo 2006, cioè prima della data di entrata in vigore la legge Pecorella.
La famosa retroattività della legge ad personam che porta il nome l’avvocato Gaetano Pecorella, legale di Silvio Berlusconi, parlamentare di Forza Italia, presidente della commissione Giustizia della Camera nella scorsa legislatura e in questa sua ultima veste – ma in funzione delle altre due – principale sponsor del provvedimento .
Adesso un altro avvocato della destra, Ignazio La Russa, colonnello di An, sostiene che la bocciatura della legge Pecorella «non è uno scandalo ».
Del resto, quale sarà ora come ora il ruolo di questa sentenza sui processi che tanto interessavano a Silvio Berlusconi? Ormai è quasi tutto in prescrizione.
Per chi si chiedesse che fine hanno fatte le “Leggi Vergogna” ho creato una pagina sfiziosa che oltre a informare fa anche “Ghignare” – VAI PAGINA
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